Rosa Giannatempo, in arte Rosy Velasco nata a Imola il 28 dicembre 1972. Mamma siciliana e
padre pugliese, due fratelli e due sorelle, una famiglia che ha sempre amato la musica. È così
che inizia a cantare un po’ per gioco ma non sapeva che quel gioco sarebbe diventata la sua professione.

 

Ciao Rosy, se ti dico Valle del Savio, qual è la prima cosa che ti viene in mente ?

Ciao, amici della “Valle del Savio”, di sicuro la prima cosa che mi viene in mente è la natura e
le belle camminate con i sentieri trekking che percorro quando ho tempo, poi le leccornie che si
possono gustare in queste zone.

 

C’è un luogo della Valle de Savio che più ti affascina?

Trovo veramente difficile nominare un luogo, come ho detto prima amo le camminate, c’è più
di una caratteristica nella Valle del Savio che va ad affascinarmi, ovvero tutto ciò che è alberi,
foreste, fiumi e laghi, la natura in generale che si riscopre in queste zone.

 

Tu viaggi tanto, sia per lavoro che per piacere, qual è la cosa che più ti manca quando sei
lontana dalla tua terra?

Sentimentalmente parlando mi mancano le mie cucciole, Gina, Kalì e Drusilla, quando posso le
porto con me, ma nei viaggi lunghi e all’estero diventa complicato. Ho un grande spirito di
adattamento e amo sperimentare usanze e sapori dei luoghi che visito, quindi mi immergo
totalmente nelle usanze del posto e mi godo la vacanza, ma al ritorno, appena esco
dall’aeroporto, non manca mai la telefonata a mia mamma per dirle a che ora arriverò e cosa mi
piacerebbe mangiare dopo tanto tempo.

 

Una delle tue grandi passioni è la cucina, com’è nato questo amore?

Ah sì, amo cucinare, amo impiattare, provo felicità nel vedere i commensali godere del piacere
che traggono dai miei piatti. Passione nata in famiglia, guardando la mia mamma cucinare,
ancora oggi passa la maggior parte delle ore della giornata ai fornelli e ci sono alcuni piatti che
non riesco a replicare, solo a lei vengono così bene. Il mio libro Canta, Mangia e Viaggia mi ha
dato tante soddisfazioni e vi svelo che sto lavorando al secondo con tante nuove ricette.

 

Quale ricetta romagnola senti più tua?

Mi sento quasi obbligata a rispondere “la piadina” visto e considerato che ho scritto anche una
canzone a lei dedicata. Però mi trovo in difficoltà a dover dire un piatto solo, amo tantissimo gli
strozzapreti, come mio padre, in tutte le salse, se parliamo di secondi piatti il coniglio cotto nel
coccio con le patate è uno dei miei preferiti, una grande tradizione contadina, come la brazadela
che io preparo in diversi modi.

 

Per noi dei Percorsi del Savio hai realizzato una ricetta davvero gustosa e golosa, gli gnocchetti di primavera: com’è nata questa preparazione? 

Questa ricetta è nata quando la mia amica Marzia Rossini mi ha telefonato e dicendo che aveva
della farina di castagne di Castel d’Alfero, dove era stata a fare delle riprese per i Percorsi del
Savio e se potevo darle una mano ad inventare una ricetta salata, perché spesso viene utilizzata
per preparazioni dolci, così ho cominciato a fare qualche prova, raddrizzando il tiro ogni volta
con la grammatura perché la castagna deve risaltare ma non prevalere, amo sperimentare e da
come è stata spazzolata via deduco che è piaciuta!

 

Ma veniamo alla tua professione, la CANTANTE, raccontaci un po’ la tua storia.

Il mio rapporto con la musica è nato cantando in chiesa da bambina durante la messa, poi verso
i 15/16 anni è arrivata la prima esperienza sul palco come attrice di una compagnia dialettale di
Imola, paese dove sono nata e abitato fino a 18 anni, esperienza che poi mi è servita moltissimo
nella mia carriera come cantante, poi un po’ per scherzo sono entrata a far parte di una
orchestrina tutta di amici, con la quale lavoravamo in tante feste della zona, poi mi sono
trasferita con la famiglia a Cesena e ho iniziato a fare la cantante di professione, era il 1991 e dal
1993 sono diventata la cantante de i Bandiera Gialla dove sono tutt’ora.

 

Nei Bandiera Gialla hai poi conosciuto colui che sarebbe diventato tuo marito giusto?

Esatto, qualche mese dopo essere entrata a far parte de i Bandiera Gialla è scoccata la scintilla
con Marco Mariani, dopo 25 anni ci siamo sposati (abbiamo fatto una lunga prova )!!! In questi
30 anni abbiamo diviso vita privata e lavoro, con tutti i suoi pro e contro, siamo diventati bravi e
quando siamo a casa stacchiamo la spina e ci ritagliamo i nostri spazi, perché oltre alla band
siamo anche discografici e produttori l’Edizione Musicale La Cesenate e di Anni Ruggenti
Records, quindi bisogna imparare a gestire bene la vita privata e il lavoro.

 

Rosy Velasco è il tuo nome d’arte, com’è nato?

Rosy è un ipocoristico di Rosa, mio vero nome, Velasco invece lo scelse mio marito perché
simpatizzante di Julio Velasco allenatore di pallavolo, a me è piaciuto subito perché adoro tutto
della Spagna e questo cognome me la ricordava.

 

Rosy Velasco e il liscio…

Il liscio fa parte della mia vita lavorativa, l’ho cantato quando ho fatto parte dell’orchestra
Partisani, con quella di Savini e per molti anni con l’orchestra che portava il mio nome, mi piace
il sound della musica da ballo, mi piace ascoltare orchestre di liscio e anche ballare il folk, ma
non sono molto brava. Ad un certo punto della mia vita ho preso una decisione importante,
ovvero di fare quello che più mi riusciva bene e mi faceva stare bene, prima di tutto per rispetto
a me stessa poi per rispetto al pubblico, di conseguenza ho abbandonato il liscio, ma con le
edizioni musicali collaboriamo e produciamo dischi di musica da ballo per orchestre di tutta
Italia.

 

Rosy Velasco e i Bandiera Gialla…

Un grande amore, il primo direi e non parlo di mio marito, ma del genere di musica e di
spettacolo che si proponeva, quello che mi appartiene tutt’ora, la musica live, i viaggi
interminabili, il palco dove la cassa della batteria ti scoppia nella pancia! Sono sempre stata una
trasformista, già nel 1993 mi cambiavo 14 volte e per il pubblico era sempre una sorpresa. Con i
Bandiera Gialla ci siamo esibiti e continuiamo a farlo in tutta Italia ed estero, uno spettacolo con
i più grandi successi che hanno fatto la storia della musica (specialmente italiana), le canzoni
che hanno fatto sballare e innamorare, un vero e proprio viaggio nella musica, comprese le sigle
dei mitici cartoni animati degli anni 80, non mancano assolutamente i miei successi personali,
quelli nuovi e quelli che il pubblico già ama da tempo.

 

Rosy Velasco e i suoi personaggi?

Come ho detto all’ inizio di questa intervista, fare teatro mi è servito molto nella mia carriera,
sono sempre stata una persona che ama prendersi in giro e da questo sono nati i miei
personaggi, ogni tanto li porto in qualche concerto, più che altro mi accompagnano nei
programmi tv o in serate create apposta in stile cabaret, la prima nata in assoluto è stata la
Teresa Strozzapreti, cuoca emiliano romagnola che vive del motto “ogni lasciata è persa”, ama
prendere gli uomini per la gola e ballare il lisssio, nel mio libro di cucina apre ogni sezione di
ricette, narrando qualche sua avventura amorosa abbinata ad un piatto, poi c’è la Milva zebra di
Bologna, La Ciociara che te sdrena, Paolina Strapazuova grande ballerina russa, Aisha Falafel
danzatrice del ventre, Luisella Armstrong nipote del grande trombettista e altre ancora. Sono
fermamente convinta che se mi diverto io faccio divertire anche chi mi viene a trovare.

 

Una tua canzone più che rappresenta la Romagna?

Sarò ripetitiva, ma è La Piadina! Pensate che questo brano è usato come sottofondo da
tantissimi food truck in tutto il mondo, il video più bello mi è arrivato dall’Australia. Sono
piccole grandi soddisfazioni.

 

Hai detto prima che ami molto camminare e spesso lo fai proprio nei percorsi della Valle del
Savio, c’è un luogo che più ti ha ispirato per le tue canzoni?

Nelle canzoni io scrivo i testi , la musica la lascio a mio marito e ai nostri collaboratori, di sicuro
trovo molta ispirazione in tutti i luoghi dove ci sono alberi alti e acqua che scorre, magari con
qualche santuario vicino, natura e spiritualità sono un abbinamento fantastico per piantare un
seme e far crescere un nuovo successo.

 

Parlaci del tuo nuovo singolo “Mi Devi Credere” com’è nato?

Mi è stato proposto un provino da un collega musicista D. Bossi, mi è piaciuto subito, ho
ritoccato un po’ il testo per renderlo più mio e l’ho inciso. Ero pronta a far uscire l’intero disco
ma è scoppiata la pandemia, ho temporeggiato, quando hanno dato il “tana libera tutti” sentivo
che non era il momento, c’era troppa confusione, malcontento, sofferenza e ho deciso di
aspettare ancora, poi qualche mese fa, mi sono alzata dal letto e ho detto “questo è il
momento”, ma nel frattempo riascoltando il brano percepivo che c’era qualcosa che volevo cambiare, così d’accordo con mio marito e A. Poma della Buena Suerte Record (che sono i miei produttori) abbiamo deciso di riaprire il progetto nello studio HRS di Lugano da due grandi amici, abbiamo realizzato un nuovo arrangiamento, ho ricantato, ho fatto un nuovo servizio
fotografico, la grafica della copertina, ho effettuato le riprese video e ho pubblicato, tutto alla
velocità della luce. Di solito i miei video sono dei film, con una storia e un finale, qui
volutamente sono stata più “semplice”, (per chi guarda, ma non per chi realizza, ci sono stati
giorni di immenso lavoro per le riprese) così che ognuno possa essere il regista della propria
interpretazione e scrivere il suo finale. Guardando il video capirete perché dico che amo la
natura. Stesso procedimento sarà riservato anche a tutti gli altri brani del cd, che usciranno
distanziati uno dall’altro di 2 mesi circa per poi alla fine presentare il lavoro discografico
completo in un concerto live.

 

Una giornata con Rosy Velasco?

Mi definisco un “albaiola”, mi sveglio sempre presto, anche se sono tornata tardissimo da un
concerto, la mattina è l’unico momento di pace, quando tutti dormono, io accendo il mio
incenso, coccolo le mie cucciole, medito, prego, se ho voglia vado a camminare, se no vado la
sera, non manca mai una colazione dolce o salata, dei giorni mi sento casalinga disperata e dei
giorni diva, quindi guardo l’armadio indecisa su come vestirmi, non ho le vie di mezzo, ma
questo un po’ in tutte le cose. Le mie mattine sono solitamente molto movimentate, salto da un
posto all’altro, mi dedico ai miei genitori e mia sorella (che sono i miei 3 figli), faccio la spesa,
vado in ufficio dove svolgo i lavori editoriali, mi dedico alla pulizia casa, cerco di farci stare un
caffè con qualche amica. I pomeriggi sono più tranquilli, ci sono quelli che passo in ufficio o ai
fornelli creando qualche nuova ricetta, con quaderno e penna scrivendo canzoni o appunti su
come realizzare il mio prossimo video o progetto, non manca mai comunque qualche giornata al
mare o ai monti. Svegliandomi presto, crollo anche presto! La sera metto via il cellulare, mi
piace rilassarmi sul divano, guardare un film, stare in pace, infatti molti amici mi dicono che
dalle 21 in poi sparisco indifferentemente se sia sul palco o a casa. Ma d’estate c’è sempre
l’energia per andare a cena in qualche posticino a sperimentare piatti sfiziosi, andare ad
ascoltare un po’ di musica, o bere qualcosa con gli amici.

 

Un saluto agli amici della Valle del Savio e perché chi non la conosce dovrebbe scoprirla?

Quando entri nei luoghi che fanno parte di questa valle, non ne puoi più fare a meno, vieni
rapito dai paesaggi, dai colori, dai profumi e dal sapore genuino del cibo, dalla bella gente che ci
abita è come una droga, di quelle che fanno pene però! Il 16 maggio durante l’alluvione,
guardavo il Savio mentre portava via con sé la maggior parte della strumentazione della mia
band le nostre macchine e la casa dei miei suoceri, ma non riuscivo ad avercela con la natura,
Madre Terra ci ha donato cose meravigliose, dobbiamo rispettarle, amarle e prendercene cura.
Grazie a tutti gli amici della Valle del Savio per questo spazio che mi avete dedicato, grazie per la
bella collaborazione che è nata, un abbraccio a tutti voi e continuate così perché state facendo
un bellissimo lavoro.